Sardegna Stato Federale, bisogna lavorare per un futuro governo di unità nazionale.

Da oltre un secolo si parla in Sardegna della questione sarda, di indipendentismo, federalismo e autonomismo, facendo molta teoria e poca pratica. La pratica presuppone un progetto molto dettagliato, non basta un’idea, non bastano i princìpi, non bastano gli slogan, serve passare all’azione.

Partendo da questo presupposto il progetto Sardegna Stato Federale, figlio della sapiente sensibilità di un illuminato gruppo di patrioti sardi, muove i suoi primi passi con le idee molto chiare: tradurre la crescente voglia di sardismo in una proposta da porre sui tavoli istituzionali abbandonando la meritoria attività convegnistica e le preziose monografie di un secolo di battaglie che sono però rimaste sulla carta perché non seguite dalle necessarie azioni politiche.

Sardegna Stato Federale vuole essere il luogo di elaborazione della proposta da mettere sul tavolo, un cambio di passo notevole, che vuole passare dall’atteggiamento lagnoso e rivendicativo a quello propositivo e costruttivo, figlio di una consapevolezza, la consapevolezza di essere nazione e quella di avere le risorse culturali, umane ed economiche per approdare all’autogoverno.

Questa azione politica va portata avanti con il coinvolgimento non solo di tutti i mondi indipendentisti storici, ma anche delle nuove generazioni, quelle capaci di vedere oltre le vecchie e superate categorie italiane di destra e sinistra, abbandonando l’atteggiamento di subalternità, fatalismo e recriminazione fini a se stessi, in un’ottica basata sulle libertà dei cittadini e delle imprese sarde e sul superamenti di un artificioso bipolarismo anch’esso di importazione italica che mal si attaglia alla realtà sarda.

Il presupposto fondamentale perché il miracolo avvenga è però che tutti questi mondi siano disponibili a lasciarsi contaminare, individuando un percorso comune di tutti i movimenti sardisti di qualunque estrazione ed a prescindere dalla posizione attuale nel panorama politico isolano, una responsabilità pesante per un percorso la cui difficoltà non può divenire alibi, perché un giorno, in caso di immobilismo e fallimento, dovremo raccontarlo ai nostri nipoti e dare conto del nostro egoismo e del nostro stupido orgoglio, delle nostre manie di protagonismo e di individualismo politico. 

Sardegna Stato Federale propone un percorso chiaro e mette sul tavolo del confronto un’ipotesi concreta di costituzione di una Sardegna Stato Federale ispirandosi all’organizzazione istituzionale svizzera, una confederazione di stati (i cantoni) tra pari, riuniti sotto una stessa organizzazione giuridica (come la Svizzera, appunto), ma dotati di un grado di autonomia pari a quella di veri e propri stati (ovviamente repubblicani), capaci di garantire, attraverso il riconoscimento delle diverse nazionalità, percorsi e soluzioni capaci di emancipare anche il popolo sardo che deve avere il coraggio di abbracciare un nuovo e stimolante modello di organizzazione e di sviluppo che spingerebbe a naturale soluzione tutte le questioni sollevate da decenni quali il bilinguismo, l’autonomia finanziaria e le relative politiche fiscali, l’autonomia scolastica, le competenze primarie nel settore della cultura e beni archeologici, la scelta del modello di sviluppo e molto altro.

Nel nuovo modello, che deve costituire un cambio di passo anche da un punto di vista delle strategie di sviluppo economico e di perseguimento del benessere dei sardi, la globalizzazione ed il rapporto con i mercati non vanno nè demonizzati nè subiti, ma gestiti e sfruttati a vantaggio della Sardegna, in un momento storico in cui le differenze culturali sono sempre più percepite come un valore dal quale partire ed essere utilizzate quale leva capace di proiettare la realtà sarda nelle dinamiche internazionali.

L’azione di Sardegna Stato Federale intende costituire impegno quotidiano teso a far divenire la tematica della revisione dei rapporti tra la Sardegna e lo stato italiano non più tema straordinario e radical chic promosso da un ristretto stuolo di privilegiati, ma tema ordinario e quotidiano del popolo sardo e di una classe politica sarda alla quale chiediamo coraggio e determinazione.

Il progetto Sardegna Stato Federale ha coerentemente l’obiettivo di costruire un rapporto federale rispettoso delle differenze non solo con l’Italia, ma anche all’interno del territorio sardo, ad evitare che si crei il paradosso della costruzione di uno Stato Sardegna Federale accentrato e poco rispettoso delle autonomie dei territori sardi. La vicinanza dei cittadini alle istituzioni va promossa creando una maggiore partecipazione dal basso con un deciso decentramento amministrativo a favore dei singoli territori.

Per realizzare il progetto Sardegna Stato Federale è necessario inoltre non solo elaborare un modello di Stato Sardo Federale da proporre sul tavolo istituzionale con metodi non violenti e democratici, ma anche pianificare una vera e propria road map, cioè avere ben chiari i passaggi necessari, con un proprio ordine cronologico, perché si possa addivenire al risultato nelle modalità e nei tempi più congeniali a dare certezza alla realizzazione dell’obiettivo finale.


Il progetto Sardegna Stato Federale vuole essere strumento di unità di tutti i mondi che si riconoscano nei temi sardisti, termine qui usato nel senso più largo e non riconducibile ad un unico partito politico, siano essi indipendentisti, federalisti od autonomisti, e considera sbagliato individuare una posizione di primato tra queste correnti di pensiero, che invece sono facilmente riconducibili all’unico concreto obiettivo di garantire ai sardi ed alla Sardegna maggiore autodeterminazione. nella convinzione che molto spesso le differenze reali siano più lessicali o di principio. Da questo punto di vista la proposta di una soluzione che veda la Sardegna divenire uno Stato Federale dotato di concreti strumenti per l’effettivo autogoverno pensiamo possa rappresentare una realistica sintesi delle posizioni in campo sulla quale è possibile trovare convergenze nel sentimento dei sardi e comunque in evidente discontinuità rispetto all’attuale totale asservimento della comunità sarda alle logiche estranee agli interessi dei sardi.

Un’altra importante riflessione risiede nell’urgenza che tutte le anime sardiste debbano unirsi per un obiettivo comune come quello di creare una Sardegna Stato Federale. Si sottolinea che, mentre i sardi litigano spesso per questioni che a volte risiedono nelle categorie estranee destra/sinistra italiane, dividendosi su basi ideologiche preconcette (quando non su mere questioni personali), lo Stato italiano completa anno dopo anno il proprio innato disegno di italianizzazione della nostra isola, spingendo migliaia di giovani verso la totale ignoranza sulle questioni linguistiche e storiche sarde, un fenomeno che, se non arrestato da un lungimirante movimento federale tra forse sardiste, capaci di lavorare per il futuro sull’ipotesi ormai obbligata di un governo regionale di unità nazionale sarda, potrebbe portare la Sardegna ad una situazione senza ritorno, con la progressiva cancellazione di una storia e di un’identità uniche nel mediterraneo occidentale, cioè verso quello che in diverse occasioni non ho avuto difficoltà a definire genocidio culturale.

In questo nuovo approccio i rappresentanti sardi dei partiti italiani non hanno oggi pari sensibilità, ma è nostro dovere lavorare per aprire questo progetto anche a loro, perché la vera svolta della Sardegna non può essere quella della irrealizzabile creazione del partito unico sardo, ma di un democratico sistema politico pluralista di partiti sardi e sardisti, fossero anche federati a partiti italiani e ciò e tanto più vero se si pensi da una parte all’enorme difficoltà che avrebbero oggi molti indipendentisti a confluire in un solo partito sardo e dall’altra alla concomitante necessità di riunire tuti i sardi di buona volontà, a prescindere dalla provenienza politica, sotto una stessa bandiera (coalizione) rappresentata da un progetto nazionale sardo, di cui Sardegna Stato Federale vuole farsi parte attiva senza alcuna velleità e primato, dentro e fuori i partiti ed i movimenti.

Il progetto Sardegna Stato Federale, per raggiungere appieno i propri obiettivi, oltre che promuovere l’unità e collaborazione di ogni sardismo con l’adesione all’obiettivo, al fine di raggiungere pienamente e concretamente risultati tangibili, deve avere un respiro attento anche alla dimensione italiana e internazionale. I motivi sono ovvi, ma vanno spiegati in breve per non commettere l’errore fatto per un secolo caratterizzato dai già citati convegni e libri, preziosi ed importanti, ma col passare del tempo fini a se stessi se non canalizzati in un percorso concreto, in una road map, in un programma, oserei dire un cronoprogramma. Il percorso per la costruzione di una Sardegna Stato Federale non può essere vinta senza un confronto deciso, ma sempre democratico, con le istituzioni italiane, europee ed internazionali. Affermare il contrario (e pensare a derive separatiste/secessioniste autoreferenziali) avrebbe sicuramente un sapore romantico e più suggestivo, ma relegherebbe la sacrosanta battaglia per la difesa del diritto all’autodeterminazione dei sardi nell’angolo angusto dell’utopia e della illegalità, ponendo le basi perché tutti, ad iniziare proprio dai sardi, abbondonino la nave alla deriva senza né rotta né ciurma.    

Sardegna Stato Federale, infine, ritiene che il popolo sardo, per aderire ad una proposta sardista, debba potersi confrontare con una proposta seria, percorribile, realistica, avanzata e coraggiosa e capace di rappresentare un modello sostenibile di crescita culturale, sociale ed economica. Solo avanzando con concretezza e determinazione, consapevolezza e responsabilità, questa proposta abbiamo speranze che il popolo sardo decida definitivamente di rinunciare all’avvelenata mammella Italia e di diventare finalmente un popolo maggiorenne, capace finalmente di camminare e crescere con le proprie gambe.

Il progetto Sardegna Federale non è il frutto del lavoro di un giorno, né frutto del lavoro di una persona, ma il naturale approdo del l’impegno appassionato di molti sardi, appartenenti a diversi partiti e movimenti, ma che ogni giorno stanno lavorando perché il sogno di una Sardegna che decida a casa propria si trasformi in lucida azione politica e realtà tangibile e quotidiana, in un ottica basata sulla consapevolezza e sulla responsabilità e per questo è disponibile a dialogare in qualsiasi momento all’interno ed all’esterno del mondo dei partiti, movimenti e associazioni che abbiamo a cuore le sorti di una Sardegna libera e indipendente.

Il progetto Sardegna Stato Federale, al fine di dare concretezza all’ambizioso, ma realizzabile obiettivo, propone per le future tornate elettorali, ad ogni livello, sia comunale, territoriale e nazionale sardo (regionale), la formula di un governo di unità nazionale capace di unire tuti i sardi e tutti i partiti e movimenti che abbraccino il relativo programma sotto un’unica lista di coalizione nel pieno rispetto della storia e degli spazi di ognuno di loro, considerando un valore sia il mantenimento delle differenze che l’unità verso l’obiettivo finale, senza pregiudizi ideologici e senza patenti di sardità e sardismo. Forza Paris!