É L’IDENTITÁ NATZIONALE SARDA LA CHIAVE DI DIFESA DEI BOSCHI SARDI, di Mario Carboni.

l’IDENTITÁ NATZIONALE SARDA É IL FATTORE ANTINCENDIO PIU POTENTE.
Quanti amici, giustamente, ripubblicano loro foto con l’olivastro millenario distrutto in pochi giorni dall’incendio.
Dovremo attendere mezzo secolo per rivedere foreste, macchia e verde come eravamo abituati sul Montiferru sino al mare e millenni per poter riabbracciare un olivastro simile, ma noi non ci saremo.
Ma quanti, che strologano su tutto a ragione o torto e mi si perdoni l’intrusione, si dimenticano della lingua sarda bruciata a fuoco lento dal colonialismo e dall’autocolonialismo imperante e sempre più aggressivo nel portare avanti questo genocidio linguistico ?
Eppure chi si interroga sull’abbandono scolastico in Sardegna con numeri eccezionali o sulle cause psicologiche che spingerebbero sardi a percentuali assurde di disagio e malattia mentale, a bruciare stoppie, macchia e boschi, sa che queste si trovano anche e in maniera determinante nell’alienazione culturale e spirituale indotta dalla brutale perdita d’identità natzionale dei sardi il cui segnale più importante é il genocidio culturale e linguistico che aumenta anno dopo anno contro ogni diritto acquisito e le leggi europee, repubblicane e regionali.
La perdita di identità natzionale e linguistica causa forme di violenza psicologica suicida che si concretizza in maniera autolesionista verso anche altri valori fondanti dell’identità sarda quali l’ambiente e il senso complessivo di patria sarda per cui in forme variamente camuffate da altri interessi, magari piccini e miserabili, si preferisce il muoia Sansone con tutti i Filistei (mi si risparmino letture più colte e precise filologicamente) che operare per un bene comune pensato oltre l’immediato e nel futuro delle prossime generazioni del quale non si percepisce un traguardo possibile durante la propria vita. Alcuni quindi si impegnano nella terra bruciata. Vanno bene quindi tutte le osservazioni sulle carenze di prevenzione ed altre notazioni che ad ogni incendio sul piano tecnico vengono a galla, ma sarebbe il caso di intervenire radicalmente sulle componenti culturali e spirituali, fra le quali ha valore massimo la difesa dell’identità natzionale dei sardi ma anche in quella dei singoli che sono poi quelli che mettono fuoco, inserendo finalmente a partire dalle prime classi di scuola la lingua e la storia dei sardi insegnando a grandi e piccini la complessità di essere coscienti della sardità e quindi anche del fattore naturale, ambientale ed ecologico intrinseco che va amato, difeso è migliorato assieme alla nostra lingua.
Si tratta quindi del fattore LI libertà e indipendenza con la realizzazione del quale vivremmo oltre la Frontiera paradiso agognata dal compianto Prof. Lilliu e da tanti sardisti di diversa sensibilità politica e ideale che comunque hanno sognato una nuova etá dell’oro per la Sardegna che se non sará per noi lo sará per i nostri discendenti.

Mario Carboni