Qual é il significato del saluto nuragico?

Ecco alcune interessanti riflessioni del Prof. Gigi Sanna sul significato del saluto nuragico.

PERCHE’ IL SALUTO NURAGICO E’ SCRITTURA? PERCHE’ NON E’ UN SEMPLICE ‘SALUTO DEVOZIONALE’ (LILLIU)? QUALE E’ LA CHIAVE EPIGRAFICA PER CAPIRLO?

Il cosiddetto ‘saluto nuragico’ (mano o mani con le palme protese in avanti e con il pollice significativamente ben separato) non è quello che sostiene il Lilliu, ovvero un semplice ‘saluto’ alla divinità da parte del devoto. E’ molto di più perchè è molto più denso di significato e ‘parla’ della divinità, dicendo chi essa sia. Esso non fa che ripetere la solita formula degli scribi nuragici che glorificavano yhw (yhwh) scrivendo in modo nascosto di una certa sua ‘potenza’ che si era manifestata all’origine del mondo e che continuamente si manifestava per il mantenimento della vita. Insomma, non è un dire ‘salve’ al dio rivolgendosi a lui quasi in tono colloquiale. Che si facesse ciò a due mani o a una sola, ora con la destra ora con la sinistra il significato cambiava poco o nulla. Aggiungo, per agevolare la comprensione dell’atto religioso, che la ‘parola’ (in realtà una espressione intera con tanto di soggetto, predicato e compl. di specificazione) è quella che, scritta in vari modi, è, dalle nostre ricerche documentarie, la più comune della lingua nuragica. Uno di questi modi lo vedremo nella conferenza sul system alfabetico ugaritico del 24 p.v.

Prof. Luigi (Gigi) Amedeo Sanna