Macomer, parte il piano del Monte da 50 posti di lavoro

Dopo decenni di promesse, progetti, convegni, tavole rotonde, sogni e programmi politici elettorali, finalmente il Comune di Macomer può dire di avere formalmente un Piano Forestale che coinvolge il Monte di Sant’Antonio e da questo momento in poi chiunque avrà progetti e idee potrà davvero realizzarli perché cade il vincolo assoluto che impediva, in assenza del piano, di fare approvare alcunché.

Tutto ciò che riporto di seguito è il frutto del lavoro di diverse persone, tra i quali non posso esimermi dal citare Mariano Cadoni, che evidentemente vuole e voleva abbastanza bene a Macomer per riuscire dove molti hanno fallito. Ciò che scrivo di seguito pertanto non è farina del mio sacco!

Il Progetto di pianificazione per lo sviluppo del territorio ha avuto inizio già nel 2017 con l’approvazione del Piano di Valorizzazione degli Usi Civici, proseguita con l’adozione del Regolamento di Gestione delle Terre gravate da uso civico ed oggi in fase di aggiornamento, due importanti strumenti che consentono di gestire e dare in concessione pluriennale le terre ed i vari locali presenti

Nel Novembre del 2021, ha avuto inizio il Progetto Partecipativo denominato Piano Forestale Particolareggiato, che ha visto coinvolti i vari portatori di interesse quali società del settore turistico ed alberghiero, associazioni di volontariato per la lotta contro gli incendi, gli allevatori assegnatari (e non solo) dei terreni gravati da uso civico, liberi professionisti in particolare agronomi e forestali, l’associazione dei barracelli e cittadini, e il non trascurabile ruolo che gli Enti Regionali svolgono al fine di valorizzare la nostra Montagna, Tra questi l’Agenzia Forestas che è titolare di concessione di circa 285 ha di superficie gravata da uso civico. l’Agenzia regionale Agris che è titolare di concessione di superfici di 64 He gravate da uso civico, quale Centro sperimentale per l’allevamento della pecora nera di Arbus.

Tutti hanno contribuito alla stesura del progetto prendendo parte attiva alle varie riunioni preliminari di settore che si sono tenute.

Senza dimenticarci il ruolo fondamentale che ricopere il 5° Genio Guastatore della Brigata Sassari che oltre ad una e continua collaborazione con l’Ente, realizza tutti gli anni le fasce parafuoco.

In cosa consiste il Piano Forestale Particlareggiato? E’ uno strumento operativo per la gestione, l’utilizzo e la valorizzazione del territorio, approfondendo lo studio e la conoscenza su:

  • Aspetti socio economici;
  • Aspetti Ambientali e Territoriali, flora e fauna;
  • Pianificazione degli usi ricettivi;
  • Gli aspetti storici e culturali;
  • Prospettive turistiche;
  • Viabilità ed infrastrutture.

Oggi questo percorso è ultimato e siamo nella fase di approvazione da parte dell’assessorato regionale, siamo il primo comune in Sardegna a presentare un progetto di questo tipo denominato territoriale di terzo tipo, ma non esiste alcun piano di 1° e 2° tipo ad oggi approvato, sono tutti in fase di avvio.

Per capire l’importanza che ha il PFP snoccioliamo un po’ di numeri:

Il Monte di Macomer ha una superfice boscata di 1.100 he, e una superfice ad uso pascolo di 800 he, e si possono fare le seguenti osservazioni:

  • 22 ettari sono di area boscata da castagni;
  • 61 ha sono di sughereta con circa 3600 alberi che danno una reddittività presunta di 240 mila €, ogni 10 anni;
  • Il bosco consente una produzione di legnatico per circa 7800 ql. Anno con una resa stimata in € 78.000;
  • Le Aree concesse al pascolo per 550 Ha con un introito annuo di circa € 20.000;
  • Le Aree che a breve saranno concesse per circa 400 Ha daranno ulteriori introiti;
  • Il Locale Su Cantareddu assicurerà un introito annuo di € 6.000;
  • Il Locale ex ECA saràda dare in concessione
  • L’Azienda AGRIS consente con introito annuo di € 17.000.

L’introito medio stimato annuo corrisponde ad € 145.000. Inoltre altre attività possibili saranno:

  • L’approvazione da parte degli enti preposti del PFP consente di accedere a bandi comunitari e regionali con ulteriori finanziamenti e quindi altri fondi certi anche per le manutenzioni ordinarie per circa 200.000€ annui,
  • La valorizzazione di sentieri rilevati e riportati su mape per 67 km la maggior parte non percorribili perché abbandonati
  • La rivalutazione dell’Area “DAINO” 54 He da destinarsi ad area protetta per l’incremento della fauna Autoctona;
  • La nuova destinazione dei territori di Bara per 52 He da destinarsi a nuove iniziative per aree produttive intensive;
  • La Valorizzazione dell’area Su Cantareddu fonti comprese;
  • Per quanto sopra esposto è conseguente pensare che si ha la necessità di operatori agricoli in pianta stabile, che con il solo taglio del legnatico si autofinanziano

Ulteriori interventi eseguiti al monte

  • Annualità 2020/2021, finanziamento di circa 1.500.000 che ha garantito l’occupazione di 150 addetti per 6 mesi, consentono il riconoscimento della disoccupazione
  • annualità 2022, finanziamento per 160.000€ che consente l’occupazione per 15 addetti
  • annualità 2223 – finanziamento per 86.000€ che consente l’occupazione per 7 addetti sempre per sei mesi

Questi finanziamenti hanno consentito:

  • La rivisitazione di tutto l’arredo del parco del monte di Sant’Antonio
  • La sistemazione ed arredo della Pineta Albano del Parco Sertinu e di quello di Scalarba
  • La valorizzazione dell’area Su Cantareddu fonti comprese
  • L’esecuzione di attività di prevenzione dagli incendi
  • L’acquisto di attrezzatura professionale quali trattore, trincia e barra falciante ecc….

Tutte le attività previste dal Piano possono generare da sole almeno 50 posti di lavoro.