Omaggio al mio amico Ignazio Carta
Origine del cognome Carta. da uno scritto dal Prof. Salvatore Dedola
Pittau ipotizza che questo cognome sia lo stesso che il sostantivo sardo carta ‘carta, contratto, atto notarile o amministrativo’, il quale secondo lui deriva dal corrispondente italiano, come attesta Wagner (DES 309). Pittau ricorda pure che il cognome è documentato nei condaghes di Silki e di Salvennor, nel codice di Sorres e nel CDS II 43. E non s’accorge che proprio l’antichità dell’apparizione sui condaghes dovrebbe attestare l’uso millenario del cognome, che non decorre certo dal Medioevo, né dal vocabolario italiano e nemmeno da quello latino.
Va ricordato che nell’italiano il termine carta appare soltanto nel 1294, presso Brunetto Latini, dopo che nella forma di cognome era già apparso nei condaghes della Sardegna. L’it. carta è considerato dai linguisti di etimo incerto, per quanto appaia già in latino (charta ‘foglio fabbricato con papiro’) e nel greco χάρτης (idem) < akk. kartu ‘a strisce’ (è tipico della carta da papiro). Sembra ovvio che il termine, nel senso di ‘base scrittoria’, derivi – almeno concettualmente – dall’egizio. Non è un caso che pure i Franchi accolsero il concetto direttamente dall’egizio (papier < πάπυρος), e così anche i Sardi del nord (pabbìru, ‘carta’) e del sud (papéri ‘carta’).
In ogni modo, il cognome sardo Carta non ha niente da spartire con la carta in quanto ‘base scrittoria’. Qarta era pure un nome di luogo degli antichi Ebrei (Gs 21, 34). E lo era perché Carta e Qarta sono termini arcaici, avendo base nell’ug. e fen. qart, qrt ‘città’. In ogni modo, il cognome Carta può non essere un nome per ‘città’ ed essere invece un arcaico nome muliebre, avente base etimologica nel sum. kār ‘porto’ + tu ‘incantesimo’: kārtu, col significato di ‘Porto dell’incantesimo’. Nella più alta antichità la duna del Poetto non era ancora completa, o almeno doveva essere fessa in almeno un punto, per dove s’entrava nella grande laguna, che menava appunto sino alla sponda orientale, dove poi sorse il villaggio di Quartu. Va da sé che quella laguna, molto simile alla dirimpettaia laguna di S.Gilla (anch’essa fessa per il passaggio delle navi), era luogo di navigazione sicura, allietato da numerosi stormi di fenicotteri e d’altri volatili. Quella laguna e lo stesso villaggio non poterono che ricevere il nome di Qartu > Quartu: Porto dell’Incantesimo.
Congratulazioni per la serietà della ricerca!