Ancora sull’origine non latina della lingua sarda

Affermare che la lingua sarda é indo europea é come affermare che la lingua degli atzechi fosse di orgine ispanica o anglossassone. Gli atzechi abitavano il continente americano ben prima dell’arrivo degli europei. La lingua sarda, che piaccia o no, esisteva ben prima del greco antico e tanto piú antica lo é del latino. Quando nel Lazio nel 753 a.c. si tracciava il solco nell’area della nascente città di Roma, la parabola dell’antica ed evoluta civiltà sarda aveva alle spalle già 2000 anni di cultura, di arte, di religione, di commerci e ovvianente di lingua. Quest’ultima faceva allora parte integrante della grande famigliea delle lingue semitiche, semplicemente perchè erano stati i sumeri e poi gli assiro babilonesi a dare vita all’alfabeto ed al linguaggio piú moderno. E nel mediterraneo, grazie ad una società incline ai viaggi ed ai commerci, esisteva un”unica grande matrice culturale. Per negare tutto ciò dovremmo pensare ad un popolo, quello sardo, capace di primeggiare sul mondo occidentale, ma incredibilmente muto, analfabeta, privo di linguaggio, il che non avrebbe né logica né fondamento. Altra cosa é osservare lo stratificarsi delle successive influenze linguistiche, tra le quali possiano annoverare in parte il latino, il pisano, il genovese, lo spagnolo e, da ultimo, l’italiano. Ma almeno la metà dei linguaggio e quasi la totalità della toponomastica, sono da ricondurre con certezza al lunguaggio semitico. In questo elenco ho volutamente omesso di annoverare il fenicio e ciò perché dopo l’annosa querelle della Stele di Nora finalmente si é inziata a fare strada l’ipotesi piú plausibile che vedrebbe le lingue sarda e fenicia come due facce della stessa medaglia. Ma questa é tutta un’altra (appassionante) storia