La risposta alla questione sarda? Il federalismo.

Liberalismo, questo sconosciuto, il vero vincitore tra tutti i pensieri storici, declinato in liberal, libertario, liberista, E che in Italia é stato mistificato assimilandolo al liberismo (che attiene ai meccanismi di funzionamento dell’economia di mercato non all’organizzazione dello Stato) se non al nazifascismo (la strumentale condanna a tutte le alternative al comunismo e socialismo), al punto che in Italia chiunque si sia proclamato liberale si é affrettato a distinguersi parlando di economia sociale di mercato (Forza Italia), Liberal (la sinistra antagonista), libertarismo (il Partito Radicale Italiano), oppure se n”é ben distanziato anche a destra (Destra Nazionale, Alleanza Nazionale etc) rimarcando un approccio all’economia cosiddetto “sociale” e con il paradosso che l’Italia ancora oggi, in 70 anni di Repubblica Italiana non ha mai avuto un Partito Liberale alternativo alla sinistra (il PLI di Zanone si definiva pubblicamente di sinistra). Questa anomalia tutta italiana si legge molto bene sino a spiegare molto chiaranente l’involuzione del mondo politico, la sua chiara rinuncia al governo della cosa pubblica ormai totalmente in mano a Magistratura, Pubblica Amministrazione e sistema bancario (ma ancora per poco) a cui é stato di fatto delegato il potere legislativo (si é mai piú sentito dalla politica un anelito riformista che non sia passato per le forche caudine degli altri poteri dello Stato?). In questo marasma generale, in questa crisi senza uscita che al confronto il CAF (Craxi, Andreotti e Forlani) fa ancora la sua bella figura (piaccia o non piaccia lo stivale era ai vertici mondiali) l’unica risposta possibile é la presa d’atto che il sistema va riformato alla radice e che per restituire efficienza ad uno Stato che ogni volta che mette mani ad un problema non lo risolve, ma lo aggrava con nuovi adempimenti, inutili proclami che si fermano davanti alla porta dei palazzi della burocrazia, con i cittadini ormai, dopo la insulsa guerra a tutti i partiti, tagliati completamente fuori da ogni strumento di partecipazione politica, é quella di uno Stato Federale in cui ogni territorio possa riprendere in mano il proprio destino unendo le forze attraverso i concetti di consapevolezza e responsabilità, i concetti che hanmo fatto la storia dei singoli territori italiani ed anche, quando ha potuto godere di reale autonomia, della Sardegna. In questo lucido disegmo, valido per l’intera Europa (un’Europa Federale per superare l’attuale Europa basata solo sull”integrazione bancaria) e per i territori della Repubblica, il progetto Sardegna Stato Federale é la risposta giusta che restituisca ai sardi la possibilità di autodeterminarsi con leggi e regole che tengano conto della assoluta specificità di un’isola con una storia, una lingua, un territorio ed un popolo fieramente diversi, pronto a misurarsi con il mondo aprendosi a tutte le enormi possibilità che la globalizzazione sta dando a quei paesi che hanno deciso fermamente di abbracciare le libertà civili ed economiche come faro di sviluppo e liberazione dei popoli. Il progetto Sardegma Stato Federale non é dunque un’idea avulsa dalla realtà, non é un azzardo filosofico, non é un diversivo strategico e nemmeno un richiamo nostalgico, ma la risposta che Camillo Bellieni e Antoni Simon Mossa, due fari del pensiero sardista coraggioso e moderno, hanno teorizzato molti decenni orsono, consci che uno Stato accentrato, burocratico, farraginoso e senz’anima avrebbe col tempo tolto respiro e speranza ai suoi cittadini, facendoli sentire sempre piú stranieri in patria. Dunque Sardegna Stato Federale e Forza Paris. Chiunque voglia dare una mano é il benvenuto.