Perché i Giganti di Mont’ ‘e Prama sono un problema per l’Italia centralista.

Oggi ho avuto l’ennesima conferma di quanto Anthony Muroni sia la persona giusta al posto giusto, dotata non solo di serietà e preparazione (ed esperiemza), ma anche dello spirito necessario a valorizzare la scoperta forse piú importante in campo archeologico degli ultimi 50 anni: i Gigantes di Mont’ ‘e Prama, sino a prova contraria la piú antica testimonianza di statuaria dell’intero bacino del Mediterraneo

Sul suo profilo Facebook riporta una sintesi della visita di Claudio Spanu all’Università di Sassari in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. Antony Muroni racconta: “Questa mattina, durante l’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università di Sassari, il capitano della Dinamo Lab ha richiamato i valori più profondi del progetto “Un futuro da Giganti”, che vede uniti la Fondazione Mont’e Prama, la stessa Università, la Dinamo Sassari e il Banco di Sardegna.

I GIGANTI MONT’E PRAMA SIMBOLO DI FORZA E RISCATTO

“Il consiglio che mi sento di darvi è di essere curiosi e di provare a cambiare sempre punto di vista. Noi ci chiamiamo giganti per la similitudine con i Giganti di Mont’e Prama, enormi sculture di pietra che rappresentano guerrieri dell’era nuragica. Penso che dentro ognuno di voi ci sia un gigante, pronto a venire fuori: non solo attraverso lo studio e la disciplina, a volte anche attraverso le difficoltà della vita. Per questo vorrei che vi arrivasse il mio messaggio forte e chiaro: gli unici limiti che vi ponete sono quelli che avete nella testa, non abbiate paura. Sfidate le vostre paure, mettetevi in gioco: fatevi aiutare dalle istituzioni e provate ogni giorno a essere un po’ più giganti del giorno prima. A volte bastano piccole cose: vivere in maniera civile, rispettando il prossimo, magari evitando di parcheggiare sugli scivoli o in uno stallo per i disabili, guardando con empatia chi abbiamo vicino. Un futuro da giganti è alla portata di tutti”

(Claudio Spanu, capitano della Dinamo Lab)

I Giganti per il sociale, con i Giganti cresce tutta la Sardegna”.

Sottoscrivo parola per parola quanto detto sia dal Capitano della Dinamo Lab che da Anthony Muroni e l’occasione mi é ghiotta per riportare di seguito una lettera che il mondo accademico italiano (piú esattamente l’Istituto Italiano di Preostoria e Protostoria) invió al giornalista e appassionato studioso Sergio Frau, reo di voler esaltare la storia dell’antica civiltà dei sardi. E piú in dettaglio la lettera dice, tra l’altro: “Non è necessario che le ricordi la storia recente e contemporanea per sottolineare il ruolo nefasto che un uso scorretto della documentazione e dell’informazione archeologica può avere nel suscitare nostalgie di paradisi perduti ed età dell’oro, e nel fornire il pretesto per rivendicazioni di superiorità culturale ed etnica e per aspirazioni autonomiste che sarebbe difficile giustificare altrimenti. Francamente, mi sembra che molte delle sue tesi si prestino, seppure non intenzionalmente, ad alimentare manifestazioni del genere”.

Rispetto a queste parole espresse ufficialmente dalla cultura italiana non posso che continuare con ancor maggiore impegno personale la battaglia, condivisa con tanti amici, per costruire tra i sardi la consapevolezza del proprio ruolo storico e delle immense potenzialità di sviluppo che possono derivare da un nuovo patto con la Repubblica Italiana finalizzato alla sostituzione dell”attuale inadeguato Statuto della Sardegna con una nuova Carta de Logu noa federalista che restituisca ai sardi la propria autonomia storica e la propria dignità.