La Finlandia un esempio di resistenza a sostegno degli ucraini

LA FINLANDIA UN ESEMPIO DI RESISTENZA PER GLI UCRAINI.
Stanno apparendo dei post con una versione della guerra di difesa finlandese contro Stalin a sostegno della tesi che gli ucraini farebbero meglio ad arrendersi perché i finlandesi fecero male a combattere dato che poi subirono un trattato di pace che non tenne conto della loro Resistenza. Nulla di più falso.
L’attuale Finlandia esiste e ha radici in quella Resistenza e oggi si attrezza a resistere di nuovo alla reale minaccia russa che nei suoi deliranti teorici propugna la riconquista dell’intera Finlandia per riportarla all’interno dei ripristinati confini dell’impero zarista da parte del dittatore Putin.

Giovanni Bernardini scrive presentando il post di Anna María Hastholm:

Nel novembre del 1939 l’URSS invase la Finlandia. Stalin intendeva annettersi gran parte di quel paese e trasformare il resto in uno stato fantoccio, la sedicente “repubblica democratica di Finlandia”, guidato da un governo burattino da lui formato.
Mentre nel resto d’Europa le armate di Hitler dilagavano nel freddo nord Stalin, allora di fatto alleato del tiranno nazista, conduceva la sua piccola guerra personale.
Pensava di vincere facilmente. Sbagliava. I finlandesi, malgrado la schiacciante superiorità degli invasori, opposero loro una resistenza accanita. Ed alla fine, nel marzo del 1940, si giunse ad un trattato di pace che depredava la Finlandia di molti territori e le imponeva condizioni piratesche, ma salvava la sua autonomia.
Non è vero che se chi ti attacca è più forte devi solo arrenderti, che la difesa armi alla mano non serve a nulla.
L’articolo che posto, scritto da una signora finlandese, ci ricorda quei tempi e ci parla della paura che esiste oggi in Finlandia e negli stati baltici, molto vicini all’orso russo ed al neo salvatore del cristianesimo: il signor Putin.
Val davvero la pena di leggerlo.

Come lo sapete ormai tutti quanti, sono finlandese.
Si, ecco, Finlandia, Mika Häkkinen, Babbo Natale e Nokia.
Un paese civile, con la gente dei capelli biondi e facce serie.
Quello che forse non sapete, è il fatto che ho sempre avuto l’avversione fortissima contro lo stato Russo. Il mio popolo conta solo 5 milioni di persone ma siamo testardi e tenaci, abbiamo qualcosa che in finlandese viene chiamata SISU, una parola non traducibile ma potrebbe essere un misto tra fierezza e coraggio, quella sensazione che ti fa alzare ancora una volta, ti fa combattere anche se l’aggressore sembra molto più potente di te. Questa SISU ha fatto sí che i miei nonni, tutti e due, oltre ad altri 250 000 uomini, abbiano combattuto contro i russi ottenendo un risultato che ci ha permesso di avere libertà, ha permesso di avere il nostro inno nazionale, di avere la nostra lingua, avere la libertà di studiare, di avere le nostre opinioni ed esprimerli liberamente. Abbiamo potuto viaggiare e abbiamo potuto usare internet.
Avendo tutta questa libertà potrebbe sembrare che la nostra vita sia stata spensierata. Fino a un certo punto, si. C’era solo un’ombra. Russia. Con Russia condividiamo una confine lunghissima, dove non si poteva entrare e nessuno poteva uscire. La stampa non diceva mai niente che poteva minimamente irritare i politici russi. Siamo stati sempre minacciati dalla loro presenza, la neutralità e il fatto di non fare parte si Nato non sono state delle scelte libere ma degli obblighi taciuti. Finlandesizzazione, ecco cosa è stata: Piegarsi alle condizioni mai pubblicamente elencate ma eterne, senza scadenza.
Abbiamo gioito per la libertà che hanno pian piano dopo i decenni acquistate i paesi come Estonia, Lituania e Lettonia e avuto paura ogni volta che la grande Russia reclamava indietro dei territori che una volta le sono appartenuti, magari nei tempi degli zar.
Ora hanno attaccato Ucraina. A noi finlandesi, come a estoni, lettoni e lituani sono riaffiorati terrore e rabbia, quello che abbiamo sempre temuto sta succedendo a loro. Ci medesiamo e siamo felici di vedere con quanta Sisu combattono contro l’invasore imponente che butta i suoi ragazzini alla morte, non curando della sofferenza e perdite quali questo gesto, una mania di ricostruire impreso russo, sta causando alla sua gente. Non gliene importa niente dei russi, ne oggi ne 80 anni fa. Quei poveri ragazzini russi non sanno neanche perché si trovano nel mezzo di una guerra visto che alla mamma avevano detto che stavano per fare la solita l’esercitazione, e come potrebbero sapere visto che le parole Guerra e Invasione sono vietati dal vocabolario della stampa russa.
Stavolta il mostro ha svelato la sua vera faccia a tutto il mondo.
Se qualcuno di voi osasse pubblicare dei testi di propaganda filorusso o pro-Putin, vi avviso che verrete immediatamente cancellati dai miei amici. Mi dispiace, ma io porto dentro le ferite dei miei nonni che hanno versato sangue, dei miei genitori che hanno portato i traumi, e io che ho avuto solo terrore del mostro omnipresente. Non me lo meritavo, non lo meritano gli ucraini e spero che voi non lo dovete mai provare sulla vostra pelle com’è stare accanto a una dittatura vera. Il mostro deve essere fermato, da solo non si fermerà.
Scrivo in italiano perché ai miei amici finlandesi non c’è bisogno di spiegare tutto ciò. Mi dispiace il tono ma dovevo.
Quindi, SLAVA UKRAINI, siete tutti noi!

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