Elezioni 2023, Il Psd’Az del Marghine insiste: basta divisioni personali, Macomer ha bisogno di tutti.

La prima impressione che ho tratto dalle mie prime discrete indagini sulle prossime elezioni amministrative della prossima primavera è stata quella di trovarmi di fronte ad un treno in corsa, anzi ben quattro, senza una meta ben definita, col solo obiettivo di arrivare prima degli altri, quattro quante saranno le liste che, a meno di ripensamenti che io mi auguro possano intervenire da qui alle prossime settimane, si potrebbero presentare nella prossima tornata amministrativa macomerese.

Ma Macomer ha bisogno di questo? Secondo me no. Macomer, in un momento in cui tenta di uscire da una lunga crisi, avrebbe bisogno dell’unità di tutte le migliori energie locali e non può permettersi un governo di minoranza che lasci fuori competenze ed intelligenze in nome di distinguo e divisioni incomprensibili ai più.

Il Psd’Az del Marghine ritiene antistorico dividersi tra destra e sinistra, buoni e cattivi, maggioranza o opposizione, presentabili ed impresentabili, giovani e vecchi. Macomer ha bisogno di programmi e competenze per dare concretezza ed efficacia all’azione amministrativa e favorire la condivisione delle scelte, presupposto irrinunciabile perché si producano risultati.

L’eventuale divisione dovrebbe essere il risultato di reali differenze programmatiche che gli elettori possano davvero verificare, non di supposte patenti di legittimità, moralità, eticità, date aprioristicamente e lanciate uno contro l’altro armati al solo fine di portare acqua al proprio mulino.

Il Psd’Az del Marghine rilancia dunque un appello e chiede a tutte le forze politiche e sociali di fare un passo indietro, di riporre le armi, liberarsi da tutti i pregiudizi, azzerare gli ultimi 30 anni di politica macomerese e tutte le lotte, i contrasti, le imboscate, i litigi, gli scontri che sono nel tempo divenuti “fatto personale” per garantire ai macomeresi una tornata amministrativa dove si possa respirare aria nuova,

Macomer non è Cagliari, né tantomeno Roma e i problemi dei macomeresi non passano per divisioni ideologiche che si possono continuare a leggere solo nei libri di storia. Macomer ha bisogno di unità per contare e portare avanti con forza le proprie istanze e per coinvolgere tutti i cittadini nelle azioni di recupero e rilancio.

Vorremmo davvero evitare di costringere i macomeresi a starsene a casa ed astenersi dal voto per evitare di schierarsi o, peggio, per un’offerta politica frammentaria e spuntata.

Fortza Paris!