Sull’origine del nome Abbasanta, di Gigi Sanna

SUL TOPONIMO ‘ABBASANTA’

Dedicato ai miei cari concittadini.

L’origine del nome di luogo ‘Abbasanta’ viene volgarmente fatto derivare dal sostantivo acqua (abba) + santa. Cioè ‘acqua santa’. Già da diversi anni (v. Sardoa Grammata, 2004) abbiamo ritenuto, su basi filologiche documentarie (la scritta in ‘protocananaico’ del cosiddetto ‘brassard’ di Is Locci Santus di San Giovanni Suergiu), che in realtà il toponimo ‘abbasanta’ nasce come nome composto (‘ab + s’an) per indicare ‘padre santo’. Una più attenta riflessione però ci induce oggi a credere che la voce sia ancora più pregnante per significato. Infatti, essa potrebbe essere scomposta così: ‘ab + ‘a +sa’n . Cioè ‘padre + toro + santo’. Da tre parole e non da due. Lo ‘a potrebbe essere l’acrofonia di ‘aleph che, come si sa, in semitico significa ‘bue,toro’. La consonante in questo caso sostituirebbe la intera parola. Il significato preciso allora sarebbe ‘padre toro santo’, cioè ‘padre creatore santo’. Facciamo presente che la voce ‘toro’ acrofonico- logografica la riscontriamo in Sardegna nel noto documento lapideo (ciondolo) di Allai dove, tra l’altro, è riportata la parola composta ‘shrdn’ (signore giudice). Nella parte prima del ciottolo leggiamo ‘abda e nella seconda ‘abshrdn, espressione che significa ‘(io sono) servo (‘abda’) del padre (‘b) signore giudice (shrdn). ‘Abda nel V.T. si trova come nome proprio di persona ma qui esso proprio non lo è. Questo, a mio parere, vuol dire che lo ‘aleph aggiunto ad ‘abd è parte a sè e più precisamente è acrofonico, proprio come la consonante aspirata che segue lo ‘ab di Abbasanta. Nel documento di Allai leggeremo allora ‘Io sono il servo del toro ( ‘abd + ‘a) padre signore giudice’, così come nel toponimo ‘abbasanta’ leggeremo ‘ padre toro santo’. Sulla presenza scritta del ‘toro’ penso che non possano esserci molti dubbi dato che sappiamo, da tantissima documentazione iconografica della Sardegna, che il dio sardo era soprattutto ‘toro’. Lo stesso Lilliu, pur non comprendendo chi fosse questo ‘toro’ e cioè lo yhw del Pettazzoni dice, a proposito della ‘religio’ dei nuragici che il dio di essi era ‘toro’. Il sottoscritto, come molti sanno, non usa per prudenza, se non in casi eccezionali, parlare di toponomastica e di onomastica. In questo caso davvero ‘eccezionale’ mi pare che la ricerca linguistica valga la pena di essere effettuata dal momento che essa è supportata dalla documentazione scritta rinvenuta in Sardegna. Mi permetto ancora di aggiungere un altro dato che parrebbe confermare la nostra lettura. Nella striscia di Gaza, in Palestina, si trovano due villaggi limitrofi con il nome ‘Abasan’ e più precisamente ‘abasan al -kabira e ‘abasan al -saghira. Ora, io non so se i due toponimi palestinesi (ovvero dell’antica Canaan) possano essere per etimologia riportati al nostro toponimo ‘ab sa’an e allo ‘absa’an documentato nel ‘brassard’ di San Giovanni Suergiu. Lasciamo che lo dicano i semitisti. Non ci stupirebbe un pronunciamento affermativo dal momento che sappiamo che alcuni toponimi sardi sono di probabile derivazione palestinese. Primo fra tutti il nome del fiume Cedrino che lo stesso Giovanni Garbini non esita a far derivare dal fiume ‘Kydron’ che scorre presso Gerusalemme. La Sardegna e Canaan, da quanto si va scoprendo, non possono avere solo il dio YHW in comune: hanno anche in comune lingua e nomi di luogo che ancora sono tutti da indagare.

In all. la pietra scritta con il toro che si trova presso l’ imponente Nuraghe (simbolo fallico) Losa di Abbasanta ovvero del ‘padre toro santo’ (yhw).