Anno 1794: le cinque richieste ai piemontesi e l’arresto dei liberali Cabras e Pintor.

Sa Die de sa Sardigna non è mai stata facile da spiegare e a mio parere uno dei motivi sta proprio nella complessità degli avvenimenti e dall’abitudine di volerne dare una spiegazione il più possibile completa ed esaustiva, finendo di fatto per rendere tutto più complicato per chi non ha nè tempo nè voglia nè la preparazione storica per comprendere.

Detto ciò propongo una mia sintesi de Sa Die de sa Sardigna e del perché la si festeggia e sarebbe bene prenderne le mosse per un nuovo vespro sardo, cioè una vera e propria rinascita della Sarrdegna, che può arrivare solo con la consapevolezza di chi siamo, da dove arriviamo e quale direzione vogliamo prendere come popolo sardo.

Nel 1794, in seguito alla grande vittoria che i sardi riportarono contro Napoleone, i sardi pensarono bene di spendersi questi meriti chiedendo ai piemontesi allora al governo del Regno di Sardegna quanto segue:

  1. La convocazione degli Stamenti (una sorta di parlamento sardo) nel breve periodo per legiferare sulle questioni politiche, giudiziarie ed economiche del Regno con il ripristino delle convocazioni decennali degli stessi;
  2. L’osservanza e la conferma dei privilegi e leggi fondamentali del Regno di Sardegna, che i trattati internazionali ricnoscevano come inviolabili;
  3. La nomina di ecclesiastici sardi in luogo di ecclesiastici “continentali” alle quattro sedi vescovili e la privativa (l’esclusiva) di tutti gli impegni (cioè gli incarichi) civili in favore dei sardi ad eccezione di quello di Viceré;
  4. Istituzione di una Terza Sala in seno alla Reale Udienza col compito di esaminare qualunque supplica da presentare al sovrano o al Viceré;
  5. La creazione presso il governo centrale di Torino di un ministero specifico per gli affari di Sardegna.

Le cinque richieste furono tutte rigettate con sprezzo dal governo piemontese. Non solo. I patrioti liberali Cabras e Pintor furono arrestati ed a questo seguì la reazione dei sardi che presero tutti i 514 funzionari “continenali” e li imbarcarono “con la forza” in una nave spedendoli in Piemonte. Ed infatti negli archivi di stato di Torino viene riportato quanto segue: Nel 28 dello scaduto Aprile in seguito all’arresto praticato d’ordine di S.E de’ due Avvocati Vincenzo Cabras e Bernardo Pintor succedette in Cagliari una tumultuosa insurrezione per cui ne’ giorni successivi si procedette all’arresto ed espulsione da quella città di tutti i sudditi di S.M non regnicoli senza distinzione di rango, età, e  condizione.

Questo è in sintesi il contenuto de Sa Die de sa Sardigna: un momento di unità di tutti i sardi nel reclamare il diritto ad autogovernarsi e a decidere da sè come perseguire il benessere del popolo sardo.

Qualche anno più tardi si aggiunse alla cacciata dei piemontesi la rivoluzione di Giovanni Maria Angioy, altro grande patriota liberale sardo.

Il resto sono Storia, premesse, contorno, approfondimento,riflessioni, svolgimenti, accadimenti, tutti interessanti e fondamentali, ma che sino ad ora non hanno contribuito a spiegare ai sardi il significato della commemorazione.