RSA di Macomer, anche io ho fatto parte della 4×100.

(Cronistoria della nascita e costruzione della RSA a Macomer)

Nell’anno 2002 la Regione Sardegna, durante la presidenza di Mauro Pili, con determinazione del direttore servizio edilizia pubblica del 3 dicembre 2002, n. 1110, delegava l’azienda USL di Nuoro alla realizzazione di una RSA a Macomer di 60 posti letto per un’importo complessivo di 2 milioni e 582 mila euro, di cui il 95% a carico dello Stato e il restante 5% a carico della RAS, sulla base di un accordo di programma del 2001 fra RAS e Ministeri Salute e Tesoro del Governo Berlusconi II. La legge 266 del 2005, finanziaria dello Stato 2006, ha poi revocato alcuni interventi di edilizia sanitaria tra cui la RSA di Macomer.

Un decreto del Ministero della salute del 2 agosto 2007, in applicazione a quanto disposto dalla finanziaria 2006 revocava quindi la delega alla ASL, per la realizzazione della struttura . Un successivo accordo tra RAS e ministeri Salute ed Economia del maggio 2008 riprogrammò le risorse per la RSA, ma la determina Regionale conseguente pur confermando l’importo del finanziamento e le modalità del contributo, ridusse il numero dei posti letto da 60 a 40. Tutto ciò accadde quando era assessore la Dirindin, direttore Franco Mulas e consigliere di maggioranza Peppino Pirisi (non vuole ciò essere un’accusa, ma solo spiegare come la logica politica del chi c’era o vale sempre o non vale mai).

Sulla base di tutto questo, in data 22 dicembre 2009, con commissario ASL Dr Antonio Succu da 3 mesi, Il servizio RAS competente rideterminò la questione: RSA di Macomer- nuova costruzione per 40 posti letto per l’importo già stabilito su cui si disponeva dovesse essere bandito un appalto di concessione per la costruzione e gestione pluriennale, con l’aggiunta di un finanziamento privato ( aggiudicatario del bando) di un milione e 270 mila euro, per un’importo complessivo di tre milioni e 853 mila euro.

Antonio Succu, nella veste di Commissario ASL, pur di non perdere il finanziamento, fece verificare il progetto definitivo sulla base dei parametri Regionali e approvava con delibera commissariale del 2 aprile 2010. La Giunta di Macomer completava quindi l’iter di sua competenza con una delibera del giugno 2010. La gestione ASL di Succu e Meloni predisponeva inoltre il bando pubblico per l’individuazione del privato che apportasse la quota mancante di 1 milione e 271 mila euro, realizzasse e gestisse la struttura. Ma poco prima della pubblicazione del bando cambiò la direzione della ASL che dal 1° aprile 2011 passò ad altri.

Di lì si passò ad una fase di stallo durante la quale sono intervenuti in molti e io fui tra quelli a fare nel mio piccolo la mia parte con diverse inziative pubbliche, finanche una lettera all’allora Direttore Generale Dr. Antonio Soru ed un incontro con l’ex Direttore Franco Mariano Mulas.

Quando nel 1998 fui eletto consilgliere comunale non usavo scaldare inutilmente il banco e una settimana sì e l’altra pure producevo comunicati satmpa ed interrogazioni col mio amico Lello Salis. Ad una di queste la risposta del Sindaco in carica fu che avrei fatto meglio ad occuparmi di pesci. Oggi probabilmente mi avrebbe detto di occuparmi di formaggio ed energie alternative. Non ho battuto ciglio e quando l’ho ritenuto giusto ho votato a favore delle proposte intelligenti di una maggioranza che non mi apparteneva, ad iniziare dall’idea, che sposai subito, di acquisire lo stabile ex ALAS alla fine degli anni ’90.

Dal 1998 ad oggi si sono avvicendati Sindaci e Consiglieri di diversa estrazione politica, ma per la maggior parte di loro non è facile calarsi nel ruolo di semplici rappresentanti di qualcosa che li precede e li segue. Un Sindaco non è un imperatore e nemmeno un Re può pensare di essere unico depositario del potere in terra. Anch’esso è di passaggio e non fa cher raccogliere un testimone da passare successivamente ad altri. Il testimone ha l’obiettivo di andare avanti, a prescindere da chi lo tiene. E ogni Sindaco ha il dovere di fargli fare più strada possibile.

In questa visione un po’ da 4×100, dove tutti gli staffettisti hanno il compito di portare il testimone al traguardo, in caso di vittoria nessuno potrà accampare da solo la vittoria finale, ma certo il velocista dell’ultima frazione, il Tortu della situazione, per intenderci, è ovvamente il più acclamato in quanto determinante, soprattutto se ha un guizzo che fa la differenza. Come quello che ha avuto Antonio Succu.

Ora, che in campagna elettorale si usi (legittimamente) un’associazione culturale piuttosto poco rappresentativa, (anche se qualitativamente ben rappresentata) per attaccare ogni santo giorno una lista concorrente ci può anche stare, ma devo anche osservare che oltre ad una decina di comunicati stampa di critica usata tipo “arma di distruzione di massa” non mi è arrivato all’orecchio granchè da un punto di vista dei programmi e delle proposte.

Nel criticare siamo tutti bravi e soprattutto chi critica ha il vantaggio delle frasi fatte e delle parole ad effetto come disastro, nullità, assenza, inadeguatezza e molto altro ancora. Se però riflettiamo attentamente sugli artifici comunicativi notiamo ch vi sono parecchie incongruenze. Vediamone alcune.

La Sanità ad esempio è di competenza dell’Amministrazione Comunale per le cose che non funzionano, ma della ASL per le cose che invece funzionano. Se i medici mancano non è colpa dell’Università a numero chiuso e del Governo, ma del Comune. Quando arriveranno nuovi medici sarà ovviamente merito della ASL. Le nuove imprese vengono a Macomer di propria spontane iniziativa, ma se vanno via è colpa dell’Amministrazione Comunale. Quando piove a primavera e l’erba cresce all’improvviso è colpa dell’Amministrazione Comunale, ciò che invece è in ordine è merito dell’azienda che ha in gestione il verde. Così continuando con lo spopolamento che colpisce tutta l’Italia ed in particolar modo tutta la Sardegna, ,ma che a Macomer è colpa dell’Amministrazione Comunale, mentre l’arrivo di qualche nuovo residente è frutto di una scarsa conoscenza dei luoghi da parte del malcapitato. Continuando ancora, il CPR è un problema dell’Amministrazione Comunale per gli inesistenti rischi di ordine pubblico e il presunto maltrattamento degli ospiti, ma i posti di lavoro e tutto l’indotto creato attorno sono merito esclusivo del Governo. ma se il Governo non è amico nemmeno di quello.

Arriviamo alla RSA. Dopo il 2011 vi fu la deliberazione del Commissario Strraordinario n. 604 del 09.05.2012 con la quale è stato approvato il progetto definitivo dell’intervento edilizio di costruzione della nuova R.S.A. Sono poi seguite lungaggini dovute all’inadeguatezza dei bandi. Infine è intervenuto Antonio Succu che è riuscito definitivamente a sbloccare la situazione. riuscendo non solo a farla costrruire ed aprire, ma ora anche ad aumentarne siognificativamente i posti letto.

Qualcuno cerca in questi giorni di intestare a se stesso e ad un suo ex compagno di partito (a dire il vero ne ho un buon ricordo sul piano personale) il merito esclusivo della sua costruzione ed apertura denunciando che il Sindaco uscente starebbe usurpando questi meriti.

Questo gofffo tentativo di confondere le cose fa parte di un modo superato di fare e vedere la politica ed è quello che molto tempo fa mi aveva indotto a lanciare un appello a tutte la città per evitare ai macomeresi di doversi dividere al voto tra amici, parenti e compari, perché è da un pezzo che mi dedico alla politica delle cose da fare piuttosto che alla politica del tutti contro tutti. La risposta è stata quella che temevo. Si sono presentate tre liste perché (legittimamente) in tanti hanno urlato il faitidico “con quello mai!”. Continuiamo così, senza pensare che i giovani si sono rotti le scatole del muro contro muro, soprattutto quando ci si divide sui meriti e non sul merito, sul prestigio e non sulle cose da fare.

Tornando alla RSA , Antonio Succu, è stato chiaramente il Tortu della situazione e gli altri, ad iniziare da Marco Mura per continuare con Giusepppe Pirisi e me, eravamo semplici ed utili frazionisti.