Bipolarismo: vi spiego perchè non funziona e come uscirne.

Devo ammetterlo, anche io sono stato vittima inconsapevole della scuola italiana e del sistema politico italiano e per anni ho patito quella che oggi ho il coraggio di definire subalternità culturale. A causa di ció non solo non mi sono potuto curare del fatto che i mei genitori non mi parlassero nella lingua della mia terra, ma sono sempre rimasto affogato nel fondo del lago di fiabe e menzogne della Repubblica Italiana, aihmé appassionandomi a temi quali la preferenza unica o il sistema elettorale senza rendermi conto che la Sardegna est atera cosa dae s’Italia. Abbiamo un’altra lingua, un’altra storia, una diversissima posizione geografica, una differente situazione climatica, ambientale e demografica; un altro mondo, un altro universo. Ció nonostante ho commesso l’errore (in buona compagnia) di pensare ai problemi sardi in italiano, applicando categorie italiane e soluzioni italiane alla nostra Sardegna. Una delle nostre piú scellerate importazioni é stata quella del fantomatico bipolarismo italiano, quello per intenderci che, sconfiggendo il vecchio consociativismo, avrebbe dovuto rendere piú chiaro ed efficiente tutto il sistema di governance dell’intera Repubblica tricolore, territori compresi.

Non penso sia il caso di spiegare il fallimento di questo sistema, capace solamente di creare un clima di continua guerriglia tra politici e tra cittadini, finendo.per usare la poltica contro la poltica, in un’attivita di incessante screditamento degli avversari politici che ha finito di fatto per screditare tutto e tutti ed impedire a chiunque si portare avanti qualsiasi tentativo di riforma.

In questa grottesca farsa della distinzione e della esclusione ad dell’altro o si é amici o si é nemici e non ci può essere spazio per il dialogo con il risultato evidente di dividere i sardi rendendoli deboli, insicuri ed assistiti.

La soluzione a questo enorme pasticcio all’italiana si chiama Governo di Unità Natzionale, un sistema di governo da applicare a tutto i livelli amministrativi (comuni, province, Natzione Sarda) in un percorso che fissi alcuni priorotari obiettivi che hanno necessità assoluta di un’ampia condivisione di tutte le forze politiche, senza esclusioni preconcette. Un sistema che veda maggioranze e minoranze condividere insieme il governo e le responsabilità connesse, perche non puó esserci disaccordo nella difesa della Sardegna dalle forze colonizzatrici e nemmeno ci può essere divisione sinché la Sardegna non riuscisrà a conquistare un accettabile livello di autodeterminazione che le consenta di avere un ruolo da protagonista nelle scelte che piú influiscono sulla vita e sul lavoro dei sardi.

Queste riflessioni sono uno dei preziosi risultati a cui sono prevenuto grazie al preziso confronto che ha fatto nascere il grande progetto Sardegna Stato Federale e sarà mio compito divulgarle il piú possobile perchè divengano patrimionio di tutti i sardi nel nome della coesione della Natzione Sarda e tra i suoi fieri abitanti. Forza Paris!