Sa Carta de Logu Noa, il testo del preambolo

Pubblico, a beneficio dei tanti che me lo hanno chiesto, il testo del Preambolo de sa Carta de Logu noa che il gruppo Sardegna Stato Federale intende proporre formalmente in sostituzione dell’attuale superato ed inadeguato Statuto Speciale della Sardegna.

Titolo I Preambolo e principi fondamentali

Capo I Preambolo

Il popolo sardo nell’ambito del processo di recupero e sviluppo delle libertà democratiche, ha riconquistato il 26febbraio del 1948 le sue libere istituzioni di autogoverno.

Il tempo trascorso da quel riconoscimento ha reso ancora più profonde le inadeguatezze dello Statuto di autonomia speciale, già rilevate all’indomani della sua promulgazione.

A sessant’anni dalla sua emanazione la Sardegna ridefinisce il rapporto con il potere centrale dello Stato e di conseguenza con l’Unione europea.

Esprime la propria identità collettiva.

Stabilisce le sue istituzioni e regola le proprie relazioni nel segno di una libera e volontaria solidarietà con le altre nazionalità e regioni della Repubblica,riformulando la propria Costituzione,ispirata al sentimento di auto determinazione dei sardi di ieri e di oggi.

Il nuovo Statuto speciale si basa su tre elementi fondamentali:

a) la Sardegna è l’isola più periferica nel Mediterraneo facente parte integrante della Repubblica italiana e per questo rivendica una effettiva, illimitata continuità territoriale con la parte continentale della Repubblica e con il resto dell’Unione europea;

b) la Sardegna è una Nazione con proprio territorio, propria storia, propria lingua,proprie tradizioni, propria cultura,propria identità ed aspirazioni distinte da quelle della Nazione italiana e assomma in sé tutte le culture e le civiltà che si sono succedute nell’isola dal prenuragico ad oggi; nel rispetto delle libertà religiose e di pensiero dei suoi cittadini, riconosce le bimillenarie radici cristiane della società sarda,punto di arrivo del lungo cammino del popolo della Sardegna; per questo gestisce e coltiva in sovranità la propria eredità culturale, materiale e immateriale, in un ordinamento istituzionale nel quale la Regione autonoma della Sardegna è dotata di sovranità a titolo uguale a quella dello Stato centrale, ripartita consensualmente secondo la presente Costituzione sarda;

c) la Sardegna è la base istituzionale dell’attuale Stato italiano, il quale secondo la dottrina: “non è altro che l’antico Regno di Sardegna ampliato nei suoi confini” nato il 19 giugno del 1324 e per secoli pregnato dal sangue e dal sudore e dalla fatica dei sardi.

La Sardegna, in considerazione delle propria identità ed individualità e delle proprie aspirazioni storiche, politiche e culturali nell’ambito della Repubblica italiana, si dota di una Carta fondamentale o Carta De Logu tesa a:

a) riconoscere il diritto al suo pieno autogoverno;

b) realizzare il federalismo interno secondo il principio di sussidiarietà, coesione sociale e tutela delle piccole comunità e delle sue minoranze linguistiche;

  1. c) difendere e sviluppare l’ecosistema sardo;
  2. d) difendere la libertà d’impresa e il diritto al lavoro;
  3. e) accrescere il benessere e la qualità della vita di tutti i cittadini sardi;
  4. f) rendere migliore la coabitazione del popolo sardo e degli altri popoli della Repubblica e dell’Unione europea;
  5. g) assicurare un ruolo autonomo della Sardegna nei processi di formazione delle decisioni in seno alla Repubblica e all’Unione europea;
  6. h) incentivare il proprio ruolo e la propria vocazione euro mediterranea.

Alla base della Carta fondamentale oCarta de Logu vi è l’affermazione che:

a) il popolo sardo è un popolo d’Europa con identità peculiare, avente una propria storia, una propria lingua, una propria cultura, proprie tradizioni, un proprio territorio;

b) il popolo sardo afferma il diritto di decidere del proprio avvenire, secondo quanto sanciscono la Carta dell’ONU, il Patto internazionale dei diritti civili e politici, il Patto internazionale dei diritti economici, sociali e culturali, l’Atto di Helsinki, la Carta di Parigi e conformemente a quanto stabilisce la Dichiarazione solenne di sovranità adottata dal Consiglio regionale della Sardegna il 22 febbraio 1999;

c) nella prospettiva di un ordinamento federale asimmetrico della Repubblica italiana rafforza, garantisce ed intensifica l’esercizio ed il raggiungimento delle libertà e di un’effettiva giustizia sociale; dello sviluppo economico, della diffusione della cultura, della coesione sociale; si ispira ai principi della sussidiarietà, della sicurezza e della pace;

d) i diritti storici sono imprescrittibili spettando ai sardi – e soltanto ad essi -la loro gestione.