Il premio Nobel Grazia Deledda cancellata dai programmi scolastici

Da oltre dieci anni si é consunata ai danni della Sardegna l’ennesima violenza culturale tesa alla negazione della storia, della lingua e della cultura.

A ricordarcelo é, ancota una volta, Francesco Casula, scrittore, pensatore e linguista, ex docente di storia, che in un suo intervento sulla propria pagina Facebook sottolinea i contorni di quello che si puó definire un vero e proprio misfatto, un attacco diretto all’identità di un popolo, che fa il paip con l’altrettanto violento processo di italianizzazione forzata portato avanti da Savoia sin dalla seconda metà del ‘700, con l’imposizione di nomi italiani a buona parte dei centri abitati isolani.

Scrive in dettaglio il Casula:

“L’ESCLUSIONE DELLA DELEDDA
Con il DPR 89/2010 Mariastella Gelmini, dettava le linee guida per i docenti, e definiva i fondamentali degli insegnamenti ritenuti strategici per le scuole superiori.
Nel documento per quel che concerne la poesia e la narrativa del ‘900 da affrontare nei licei, sono indicati a titolo esemplificativo diciassette autori principali a cui fare riferimento: “…si esordirà con le esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, …contemplerà un’adeguata conoscenza di Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto, …comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino, P. Levi e potrà essere integrato da altri autori come Pavese, Pasolini, Morante, Meneghello”.
Avete capito? C’è Meneghello (con tutto il rispetto per lo scrittore vicentino) ma non Grazia Deledda, unica Premio Nobel donna per la letteratura. Come non c’è un romanziere di levatura europea come Salvatore Satta (specie con Il giorno del giudizio), non c’è Giuseppe Dessì (vincitore del Premio Strega nel 1972 con Paese d’Ombre) o il grande Emilio Lussu, con i due capolavori come Un anno sull’Altopiano e Marcia su Roma e dintorni.
Come non c’è alcun Autore meridionale che ne so, i siciliani Sciascia, Vittorini, Tomasi di Lampedusa, Pirandello e Quasimodo.
Ma vi sembra normale?
Il dramma è che, dopo di lei sono cambiati i Governi e sono arrivati i “democratici” (Monti, Letta, Renzi e Gentiloni) poi ancora il governo giallo-verde di lega e 5 stelle e poi quello giallo-rosso: ma gli scrittori sardi continuano ad essere esclusi dai programmi scolastici.
L’attuale Ministro della Pubblica Istruzione, porrà rimedio a tale scelta sciagurata? O l’attuale governo, avallerà come i precedenti, l’obbrobrio della Gelmini? Consumato non saprei dire se per dabbenaggine insipienza e ignoranza, o sprezzo per gli scrittori e poeti sardi e del Meridione e per sciocco ed esasperato fanatismo nordista?”