La scrittura nuragica dei sacerdoti? Semitica di tipo biblico, di Gigi Sanna.

In un post su Faceboog l’epigrafista e paleografo Gigi Sanna esprime un giudizio preciso sulle caratteristiche della scrittura nuragica dei sacerdoti sulla base di oltre 300 documenti rinvenuti negli ultimi decenni e esprime qualche riflessione sulla c.d. scuola di Semerano, il linguista che ha speso la sua attività di ricerca tentando di rovesciare la classica scuola accademica che vede l’indoeuropeo come una famiglia linguistica totalmente autonoma ed originaria.

Conosco Semerano. Ma conosco anche i documenti sardi. Questi mi dicono che l’incontro c’è stato ma è stato un incontro che per motivi linguistici religiosi (di scrittura ‘nascosta’ religiosa) non ha lasciato granché traccia in Sardegna. La dimostrazione è il mix della scrittura che tiene separati i vari system. La Sardegna oggi è un bellissimo laboratorio non solo dal punto di vista della scrittura ma anche della lingua. Semerano non poteva certo leggere i nostri documenti (tranne, se non ricordo male la stele di Nora), noi sì. I nostri 300 e passa documenti hanno la presenza del semitico ‘biblico’ (la lingua sacra dei sacerdoti) ma fanno anche vedere, di quando in quando, l’indoeuropeo parlato in Sardegna. Ti faccio un esempio: il cosiddetto ‘brassard’ di Is Locci Santus contiene il semitico e l’indoeuropeo assieme: B DNT HE NR SA’AN ‘AG ‘AB (Bipenne di Lui (yh) padre toro (creatore) della luce santa). Ora, B DNT non sono semitici mentre invece lo sono le altre parole (alcune ricavate da me per ideografia e numerologia: NR (o AWR)) e SA’AN). La stessa cosa accade nella pietra di Perdu Pes di Paulilatino dove accanto al semitico ‘ Beth shemesh (casa del sole) si trova l’indoeuropeo ‘CR(r)SH (corrash:), ovvero ‘corna’. Ora, come tutti sanno, per quanto legittimamente lo potrei fare per professione, io non tratto di linguistica se non per ‘quel tanto che basti’. Tratto invece di scrittura, di epigrafia e paleografia. Per questo mi sono limitato a segnalare a Mario Alinei la presenza di voci ‘latine’ documentate nella Sardegna nuragica che avvicinano questa al Lazio. Come ho segnalato a tanti altri, ormai da venti anni, la presenza del suddetto semitico biblico. Cosa sia successo però dall’incontro semitico biblico (colto) -indoeuropeo non so proprio. Qualcosa mi dice che l’ Apa (padre) in etrusco sia di derivazione semitica( ‘Aba).Potrebbe essere derivato dal sardo. Non so.E per tutto il resto? Oggi linguisticamente vedo tanto indoeuropeo, ma ben poco semitico. Ma non lo trovo strano perchè, come ho detto, quel semitico in Sardegna era per il dio yhwh, per il suo culto e basta. Era scritto e non parlato. Biglino e Corrias non so se sanno quello che dice (quel poco che dice) il sottoscritto sulla lingua specifica nuragica documentata. . Se non lo sanno, leggeranno e mediteranno, perchè entrambi sono ottimi linguisti. Semerano o non Semerano. I documenti in mix sono a disposizione di tutti.