Celebrando Carrasegare, l’ultima grandiosa opera teatrale di Cicitto Masala.

Nel 1973 debuttava Carrasegare l’ultima opera di Cicitto Masala sul carnevale per la regia di Gianfranco Mazzoni e messo in scena dal primo Teatro di Sardegna. Il mio amico Mario Carboni, ideologo del più verace e moderno sardismo, coglie l’occasione per una dedica, E per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

Mario Carboni, come al solito, riesce a condensare in poche righe migliaia di anni di Storia sarda, di cultura isolana, di tradizioni, di anima isolana, mettendo a nudo, senza infingimenti ed ipocrisie, vizi e virtù della nostra Sardegna, dei suoi abitanti e della sua classe dirigente.

Non mi dilungo e lascio subito lo spazio a Mario, una risorsa per tutta la Sardegna.


“Da ieri 16 a oggi 17 gennaio con i fuochi di S.Antonio e con l’uscita dei Mamuttones e i fuochi a Mamujada inizia il carnevale sardo, dedico ancora una volta questa giornata a chi è protagonista di una carnevalata buffonesca e colonizzante ai danni della Sardegna, ai creduloni delle scie chimiche, a quelli della benzina senza imposte alla pompa, ai sostenitori del gas liquefatto invece che al metano in arrivo con un tubo come in tutta Europa, a quelli che dicono che il metano per i sardi è superato ma si preparano il caffè con la bombola di gpl al prezzo doppio che in Italia, all’inglese meglio che anche il sardo assieme all’italiano, alle littorine a gasolio invece che a ferrovie elettrificate perché non deturpano l’ambiente, a quelli che ai continentali offrono il di dietro e le femmine della famiglia per ospitalità e sputano sui sardi, a quelli che nei gruppi folk e nei cori e tenores si vestono in vellutino francese e gilet e abbandonano l’abito tradizionale del proprio paese perché se ne vergognano e sembra loro etnico, a quelli che non parlano sardo perché la lingua sarda non è una ma sono due e più, a quelli che credono di essere cittadini del mondo cancellando la loro nazionalità sarda, a quelli che iniziano la storia sarda dai fenici, a quelli che gli Shardana non esistono e hanno incubi con etnosardisti in agguato, a quelli che prima viene la lotta di classe e poi la liberazione nazionale dei sardi, a quelli che il deposito nucleare darebbe tanti posti di lavoro, a quelli che non vogliono toccare nulla in Sardegna tanto vivono con stipendi pubblici, agli ecologisti professionisti che adorano Greta ma rivogliono i fanghi rossi e le centrali a carbone, ai matti che straparlano di Zona franca ma andrebbero curati, a quelli che non vogliono applicare il decreto 75/98 sulle zone franche, a quelli che con la bufala dell’insularitá per tutti fanno un favore alla Sicilia, a quelli che applaudono al trasporto in Sardegna dei fanghi di fogna continentali, ai sindaci di paesi che si scaldano con la carbonella e non vogliono il metano e a quelli che non vogliono e nuove telecomunicazioni perché sognano i piccioni viaggiatori, a quelli che sostengono i pastori ma vogliono le seadas e le pardulas fatte col parmigiano perché fa tanto continentale, a quelli che la Specialità autonomistica è un privilegio e andrebbe cancellata, a quelli che parlare in sardo è da pastori e se ne vergognano, a quelli che hanno trasformato Cagliari in una discarica di sporcizia urbana, a quelli che l’italiano migliore si parla in Sardegna, a quelli che hanno scoperto l’indipendentismo da grandi dopo il crollo dei loro miti colonizzanti, a quelli che si vergognano di essere sardi, a quelli che la Sardegna geograficamente e storicamente è Italia, a quelli che confondono lo Stato con la Natzione, a quelli che il nemico e il PSdAz qualunque scelta faccia, a quelli che vorrebbero ripopolare la Sardegna con clandestini per migliorare la razza degli aborigeni, a quelli che sono antisemiti e si nascondono dietro l’antisionismo, ai traditori del sardismo, ai nemici del sardismo che sono al capolinea e scompariranno, ai travestiti da sardisti che scompariranno nell’ignominia, e in definitiva ai fascisti in doppio petto e ai cattocomunisti mastruccati che aprono la bocca ora solo su temi sardisti e sono falsi come ottone che cerca di sembrare oro, a quelli che sono diventati sostenitori degli iraniani perché da sempre anti americani, ai sedicenti indipendentisti che fanno finta di non sapere che il vero partito indipendentista primigenio e coerente è il PSdAz e sono strumenti della colonizzazione e della loro ignoranza, a quelli dei partiti indy bruciati dalle elezioni che non fanno autocritica, ai partiti italiani alleati del PSdAz che pensano di passare così ‘a nuttata della loro crisi e già sono al lavoro come tarli nel ginepro, a quelli che cambiano di nuovo il nome ma sono i comunisti di sempre, alle sardine che sono i figli e nipoti dei comunisti di sempre, a quelli che campano col colonizzare la Sardegna, ai grillini che sono locuste ipercolonizzatrici ma gli sta suonando la campanella, e in definitiva a tutti coloro che non credono alla resistenzialitá dei sardi e al loro desiderio di essere Natzione e Stato indipendente e federato con la propria lingua e cultura in un’Europa dei popoli comunque liberi perché associati in una Europa federale.
In ultimo dedico Carrasegare agli artisti sardi e agli intellettuali che prendano esempio da quegli anni nei quali con Carrasegare e altre opere e azioni intellettuali di tanti si ponevano le basi di un vento di libertà che sembra spirare di nuovo con la elezione di Solinas Presidente .
In ultimo dedico il nostro carnevale tragico e sardonico ai nostri giovani che sappiano prendere il testimone della liberazione natzionale e sociale della Sardegna”.